BBC: e se a Steve Jobs fosse stato fatale proprio essere un genio controcorrente?

Era talmente convinto di se stesso e del suo essere controcorrente, che Steve Jobs inizialmente rifiutò le cure tradizionali per il suo tumore, affidandosi alla medicina alternativa. Questo potrebbe essergli stato fatale.

E’ quanto afferma uno dei suoi più stretti amici e colleghi, come riportato in un servizio della BBC comparso oggi sul sito online della rete britannica.

“Steve era una persona non convenzionale e quando è stato il momento di curare la sua malattia è stato molto felice di usare metodi non tradizionali”, afferma  Avie Tevanian, già capo progettista software ad Apple. “Penso che lui credesse davvero di potersi curare con sistemi alternativi”.

Tevanian afferma che molte persone vicine a Jobs, compresi lui stesso e la moglie, avevano cercato di convincerlo che forse avrebbe potuto sottoporsi ad un intervento chirurgico, senza riuscirci.

“Era il tipo di persona che poteva convincersi di cose che non erano necessariamente vere  o necessariamente semplici, e forse pensare semplicemente è il modo migliore… questo ha sempre funzionato per progettare i suoi prodotti, quando poteva andare dalle persone e chieder loro di fare qualcosa che loro pensavano fosse impossibile”.

Ma Jobs insisteva nel richiedere l’impossibile e spesso lo otteneva, dice ancora Tevanian. Che ricorda di aver pensato che Jobs si sarebbe ritirato prima per curarsi. Mentre avvene l’opposto: iniziò a lavorare più duramente. “E’ come se spesse che il suo tempo era limitato. E c’era ancora molto che voleva fosse fatto”.

La BBC  ricorda che Jobs parlò pubblicamente del suo tumore solo nel 2004, quando accettò di farsi operare. E che al suo biografo Walter Isaacson confessò che quel ritardo era stato un errore. “Avrei dovuto farlo prima”.

Steve Jobs, morto lo scorso 5 ottobre a 56 anni, si era ritirato per motivi di salute solo nel gennaio di quest’anno.

Su Steve Jobs in Italiani di Frontiera, una riflessione sul suo ruolo di imprenditore, in occasione della sua morte, la singolare esperienza con Jobs di Enza Sebastiani, videomaker ad Apple.

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