IdF Podcast 5 – Violiniste senza volto, il padre dell’Umanesimo Digitale e un talento da Bing a Broadway

Cosa può unire le storie di giovani eccellenti violiniste veneziane del Settecento, di cui nessuno conosce il volto e nemmeno il nome, di un gesuita vicentino così testardo e visionario da diventare il padre dell’Umanesimo Digitale, di un giovane startupper capace di eccellere a Silicon Valley nel mondo del software, prima di diventare imprenditore di musical a Broadway? Una straordinaria dote: saper combinare competenze diverse.

La storia delle violiniste veneziane ha ampio spazio nel libro di David Epstein  “Generalisti. Perchè una conoscenza allargata, flessibile e trasversale è la chiave del futuro (LUISS University Press 2020 ), più volte citato da Italiani di Frontiera, che tocca un tema cruciale, che sembra essere anche il segreto del successo di molti talenti italiani di ieri di oggi: la capacità di destreggiarsi abilmente in campi diversi e  di avere perciò una visione d’insieme che fa cogliere risvolti che a molti altri sfuggono.

E’ questo che accomuna i percorsi di ragazze abbandonate divenute nella Venezia del Settecento grandi violiniste e polistrumentiste, come Anna Maria “Dal Violin” e Chiaretta, di Roberto Busa gesuita dell’altipiano di Asiago, pioniere di Digital Humanities con la straordinaria impresa dell’Index Thomisticus realizzata in trent’anni assieme a  IBM grazie a una straordinaria competenza nel campo della filosofia, della linguistica e dell’informatica, di Lorenzo Thione, che dopo aver gettato le basi del motore di ricerca Bing di Microsoft ha affrontato con successo la difficile scena di Broadway come coautore e produttore di un musical “Allegiance”.

Un filo rosso che unisce violini del Settecento, Umanesimo Digitale, software e Broadway, nel quinto episodio della serie  IdF Podcast realizzata con T-Podcast di Triboo Group (in alto e in basso i link a Spotify), disponibile anche su altre piattaforme audio.