La Padania non esiste, Hogwarths sì
Nel giorno in cui il presidente Napolitano ha detto più o meno che “il re è nudo”, quel che tutti vedono ma non dicono, e cioè che la Padania non esiste, Italiani di Frontiera era nella platea esclusiva del bellissimo TEDx Transmedia a Roma (grazie Maria Moreni!), straordinaria vetrina su futuro già iniziato, dove un brillante giovanotto americano ha stupito tutti dal palco, dimostrando che… Hogwarths esiste!
Andrew Slack è cofondatore e direttore esecutivo della The Harry Potter Alliance, assai popolare negli Usa, che attraverso un approccio creativo aggrega e mobilita migliaia di ragazzi, per diffondere sentimenti positivi come l’amore e la lotta per la giustizia, nello spirito dei romanzi di J.K. Rowling.
Mattatore sul palco del TEDx Transmedia, Andrew è partito dalla descrizione di qualcosa di estremamente concreto: un aereo carico di aiuti umanitari che atterra ad Haiti, devastata dal terremoto. Sulla carlinga, quell’aereo ha la scritta “Harry Potter”. Come è possibile? Non è decollato da un Paese immaginario ma quel carico prezioso e tangibile è stato propiziato dalla Hogwarths (la scuola di magia di Harry Poter) più viva che mai, che risiede nel cuore di migliaia di appassionati, che condividono e si riconoscono nei valori del celeberrimo maghetto. Al punto da saper fare squadra e mobilitarsi per cause nobili di solidarietà.
Quale forza misteriosa e magica sa evocare la potenza di un racconto che aggrega e spinge ad agire? Quale straordinaria potenzialità ha questo intreccio tra fantasia e realtà, oggi che le nuove tecnologie schiudono orizzonti inimmaginabili, alla diffusione e condivisione di contenuti e di valori? Sono stati temi cruciali, al TEDx di Roma, splendidamente ideato e coordinato da Nicoletta Iacobacci (nel video, in questo post in inglese per Forbes). E come scritto nel post dedicato a TEDx, gli spunti sono stati innumerevoli. Michel Reilhac, responsabile Cinema di ARTE (Francia), ritiene che siamo in un momento di grande cambiamento, senza una sintassi o un linguaggio per il nuovo contesto, per questo abbiamo un’opportunità unica per creare una nuova di comunicazione, proprio attraverso il Transmedia. Marieke Hermans, Innovation Manager dell’emittente pubblica olandese NPO ha intitolato il suo discorso “Out of the Box”, chiedendosi: “Come possiamo spingere oltre al creatività? Mentre autore del nuovo libro “Transmedia Storytelling” in uscita negli Usa e pioniere del settore, Max Giovagnoli, ha esaminato invece il “Nuclear Power of Imagery”, in linea con quanto affermato da Slack. E la conferenza si era aperta non a caso con Mohamed Nanabhai, capo dell’Online di Al Jazeeera English (Qatar), che ha descritto le rivolte della Primavera Araba come una rivoluzione per i media: visto che le nuove tecnologie di comunicazione hanno alterato le dinamiche della protesta politica, creando nuove interazioni fra manifestanti, mass media, in una “Rivoluzione 2.0”.
TEDx Rome, che aveva come parole d’ordine Coraggio, Passione e Magia, ha dunque affermato che racconto, condivisione e nuove tecnologie di comunicazione possono davvero incidere e cambiare il mondo, che il mondo fantastico può riuscire a cambiare la realtà.
Per anni, ho pensato che la confusione di piani tra fantasia e realtà fosse un micidiale inganno ai danni della razionalità, del senso civico, delle cause in cui credevo. Per anni ho citato e ricitato il bellissimo western di John Ford “L’uomo che uccise Liberty Valance”, in cui i giornalisti decidono di ignorare lo scoop che James Stewart offre loro, perchè “Questo è il West e quando la leggenda supera la realtà, pubblichi la leggenda”.
“Print the Legend” è più che mai d’attualità nel mondo dell’informazione del terzo millennio, non solo in Italia. Perchè rinunciare a diffondere notizie accattivanti e “sexy” sprecando tempo a verificarne l’attendibilità, come la storia della “blogger lesbica siriana arrestata” rimbalzata di recente sui media di tutto il mondo, prima di rivelarsi una patacca? C’è qualcosa di peggio, se invece un potente gruppo editoriale è in grado di pianificare una strategia di comuncazione che ignorando o inventando a piacimento costituisce una sua “mitologia” a prescindere dai fatti avvenuti, per dei lettori che non chiedono di conoscere la realtà ma chiedono il conforto di veder invece confermate le proprie idee a prescindere.
Che sia successo anche in Italia? A chi ha qualche dubbio, consiglio (lo faccio da anni) il bellissimo “Stronzate. Un saggio filosofico” (Bullshits), in cui il filosofo Harry Frankfurt spiega come a fronte di un mondo sempre più complesso da capire, molte persone ritengano semplicemente che non si possa conoscere la realtà, che ci siano semmai realtà soggettive, alle quali aderire per cercare conferma di sé. Contraddizione in termini, conclude Frankfurt, dire di poter conoscere se stessi se si ritiene di non poter conoscere la realtà… di nuovo, che sia successo anche in Italia?
E invece è Harry Potter a riportarci… con i piedi per terra! La forza della narrazione può aggregare, ispirare comportamenti virtuosi, rafforzare un’identità positiva… ma anche farci volare. Sì perchè è difficile porre un limite a questa energia. Certo, già Abrahm Lincoln aveva riconosciuto quanto un romanzo come “La capanna dello zio Tom” di Harriet Beecher Stowe avesse fatto per la causa dell’abolizionismo. Ma l’autentica rivoluzione, ispirata dalle nuove tecnologie sta nell’interazione, che trasforma gli utenti in protagonisti, capaci persino di intervenire nella stessa narrazione in cui si riconoscono, come rilevato nel rivoluzionario saggio di Henry Jenkins “Cultura convergente“.
Dunque, come Hogwarths anche la Padania potrebbe esistere. A patto di riconoscerla come luogo dello spirito e di comunità d’intenti per un nutrito gruppo di persone. E’ la pretesa di forzare la storia e la geografia per tentare d’imporla a farla naufragare. L’arroganza di costituire finti ministeri a Monza. L’ignoranza di chi, come il leghista Matteo Salvini, pretende di dar lezioni a Napolitano invocando il precedente storico del Lombardo-Veneto (ma qualcuno gliel’ha detto che era un regno fittizio asservito all’impero austriaco e inventato da Metternich, che per un po’ della Lombardia comprese solo… Mantova e che migliaia di patrioti persero la vita per abbatterlo? Sigh…).
No Comments