IdF al Digital Economy Forum di Venezia, video diario e qualche riflessione

C’erano grandi protagonisti italiani e internazionali della scena digitale, alla due giorni veneziana del Digital Economy Forum organizzato dall’ambasciata Usa in Italia a Venezia lo scorso 11 e 12 maggio.
Personaggi e contenuti di qualita’ per definire un percorso di sviluppo che per un manipolo sempre piu’ consistente di innovatori nostrani e’ ormai da tempo realta’, anche nel BelPaese. Purtroppo ad altri, a cominciare dai tanti esponenti governativi veneziani assenti alla due giorni a Ca’ Giustinian sede della Biennale, come ha giustamente osservato Guido Moltedo in un articolo su Europaquotidiano.it, parlare di economia digitale deve sembrare ancora bizzarro.
A stupire dovrebbe essere il fatto che un evento cosi’ prezioso per la nostra economia sia stato promosso non da chi rappresenta l’Italia ma gli Stati Uniti. Un grazie dunque, all’ambasciatore David Thorne ed alle sua squadra, con bravissime collaboratrici, a cominciare da  Sandhya Polu che ha coordinato l’evento e Tiziana Candiloro (quanti amici ha IdF anche nell’ambasciata Usa!).
Molti i casi d’eccellenza in passerella. A cominciare dalla straordinaria  Susan Koger, 28enne californiana che ha visto il suo sito ModCloth, vetrina di moda e arredamento di stilisti indipendenti (lanciato quando di anni ne aveva appena 17!) diventare una realta’ consolidata con 250 dipendenti. Al punto da vederla piazzata al secondo posto nella classifica  della rivista Inc. Magazine alle spalle di un “certo” Mark Zuckerberg…
E che dire di Giuseppe Giglio e Filippo Berto, che hanno rivoluzionato le rispettive aziende di famiglia in settori tradizionali, un negozio di abbigliamento di Palermo, un mobilificio brianzolo, puntando su e-commerce, social nework e marketing online?
Grande attenzione per la realta’ aumentata ha invece suscitato Mauro Rubin con la sua JoinPad (che aveva presentato in anteprima a IdF in questo che e’ stato il primo dei video dedicati a Italiani di Frontiera in patria) in forte espansione.
Quanto al sottoscritto, come autore di Italiani di Frontiera non poteva che spettarmi di moderare la sessione New Frontiers, New Markets (qui il video), una veloce escursione fra nuove opportunita’ globali, guidato da “scout” di eccezione di questa nuova frontiera. Michael Geer che ha trasferito la sua esperienza maturata nel lancio di Badoo nel campo del social network di viaggio Wayn.
Bastien Duclaux ha svelato invece alcuni dei segreti di Twenga, avviato nel 2006 e divenuto motore di ricerca per eccellenza per lo shopping online. Interazione con gli utenti, rapidita’ di reazione nel saper modificare costantemente il proprio modello di business, le parole chiave condivise Michael e Bastien. Mentre Roberto Siagri ha spiegato come la sua Eurotech, dal successo nel campo dei computer incorporati, stia ora esplorando le straordinarie potenzialita’ offerte dal cloud computing.
Appuntamento al 2012 ancora a Venezia, in una sede forse piu’ grande di Ca’ Giustinian, quartier generale della Biennale. Che malgrado i 300 posti a disposizione ha registrato in alcune fasi il tutto esaurito e la chiusura anticipata delle iscrizioni.
Il video diario di Italiani di Frontiera non lascia dubbi. Grandi personaggi, ottimi spunti ma la cornice, come sempre a Venezia, tra palazzi storici, hotel di lusso, Biennale, fondazione Guggenheim, scorci mozzafiato, non ha confronti. E’ uno dei paradossi del BelPaese, ho detto durante la mia introduzione. Non a caso che a inizio Novecento i futuristi volessero distruggerla, Venezia, come retaggio del passato destinato a frenare il progresso.
Raccogliere persone del genere in laguna ha ancora piu’ significato. Perche’ un secolo dopo per il mondo digitale e gli innovatori e’ pacifico che la ricchezza e le bellezze del nostro passato non sono una palla al piede bensi’ un trampolino verso il futuro. Uh quanti in Italia devono ancora capirlo…

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