Beltrami esploratore bergamasco sul Mississippi: 200 anni dopo una lezione su come guardare il mondo

Possibile??? Possibile che la figura di un solitario esploratore romantico dell’Ottocento, curioso, coraggioso e visionario, abbia tanto da insegnarci oggi, su come guardare il mondo e immaginare il futuro?

Due secoli fa, 31 agosto 1823,  Giacomo Costantino Beltrami, bergamasco, raggiunse una delle sorgenti del fiume Mississippi dopo un’incredibile viaggio, tanto faticoso quanto pericoloso, nel dedalo di acquitrini che fanno da cornice al grande fiume, camminando nellacqua sino alla cintola, trascinando una canoa con poco equipaggiamento, una spada e un fucile, forse il primo bianco a percorrere quel territorio popolato di nativi americani. Venne immortalato in un ritratto con capelli lunghi al vento, larco sulla spalla, con addosso un abito di pelle con decorazioni e frange. Ma fino a pochi mesi prima era un elegante funzionario del Vecchio Continente.

In quella esplorazione, camminando nellacqua, Beltrami teneva in mano un curioso ombrello rosso: gli servì da bizzarro lasciapassare, perchè gli indiani che lo avevano scorto in una missione solitaria così pericolosa e folle si convinsero che solo un protetto dagli dei potesse osare tanto. E infatti non lo toccarono, permettendogli di raggiungere la sua meta: arrivare a una delle sorgenti del grande fiume.

Nato a Bergamo nel 1779, Giacomo Costantino Beltrami, patriota, già magistrato napoleonico nelle Marche, avvilito dal clima della Restaurazione era sfuggito per un soffio allimpiccagione con laccusa di cospirazione contro lo Stato Pontificio. Spirito inquieto, si era improvvisato esploratore nel Nuovo Mondo, risalendo la regione del  Mississippi in una zona ancora selvaggia, sospinto da tormenti esistenziali. E quando era stato abbandonato dai compagni di avventura, che gli avevano pure sottratto lacciarino impedendogli così di accendere il fuoco per riscaldarsi alla sera, invece di tornare indietro aveva proseguito da solo. Per giorni e giorni, tenendo un diario dettagliato della sua impresa, fra scoperte e disperazione.

Eccomi, tutto solo in onta alle più fervorose insinuazioni, in mezzo al silenzio di una deserta solitudine, rotto soltanto dal grido di sconosciuti augelli e dagli urli ferini, senza una guida che mi indichi un sentiero, incontro a folte boscaglie nido a rettili velenosi, o lungo il corso di un fiume di tortuoso incerto letto quando quasi stagnante, quando precipite, od avvallato in gorghi vorticosi e profondi con lincessante timore di abbattermi in orde selvaggie, e colla speranza di pure incontrarne onde avere in esse lajuto indispensabile alla meta fissami indeclinabile in mente”.

Il 31 agosto 1823, Beltrami raggiunse finalmente un lago, una delle sorgenti del fiume intitolandola a Giulia, amica scomparsa e mai dimenticata. Il primo bianco arrivato sino a lì.

Studioso instancabile dei costumi e della cultura dei nativi americani, fu lui a pubblicare il primo dizionario Inglese-Sioux, ancora oggi usato e ristampato dalla Lakota Books, contribuendo con una vasta documentazione a dare degli indiani dAmerica unimmagine alternativa a quella dominante di feroci selvaggi da sterminare. Al punto che secondo molti fu lui a ispirare James Fenimore Cooper per il suo classico davventura Lultimo dei Mohicani”, da cui fu tratto lomonimo film di successo del 1992, diretto da Michael Mann.

  

Ma a Beltrami, va soprattutto il merito di aver raccolto in questo e altri viaggi numerosi manufatti indiani, oggi di valore inestimabile, spediti in Italia a più riprese, una collezione considerata un tesoro anche dagli etnografi doltreoceano, esposti  nel Museo di Storia Naturale Ettore Caffi di Bergamo e nel piccolo Museo Beltrami,  creato con straordinaria passione dallo scomparso conte Glauco Luchetti Gentiloni e curato poi dalla figlia Marzia a Filottrano, Ancona, paese delle colline marchigiane, dove Beltrami, dopo altri viaggi avventurosi in Messico e nei Caraibi, poi in Europa, visse i suoi ultimi anni morendo nel 1855, amareggiato nel sentire svilito in patria come oltreoceano il valore delle sue avventure.

Lo scomparso conte Glauco Luchetti Gentiloni nel museo da lui creato a Filottrano

 “La sua vera impresa è stata laver percorso quel territorio inesplorato con una sensibilità eccezionalmente moderna: registrando testimonianze di prima mano sul degrado che il contatto con i bianchi stava provocando tra gli indiani, in particolare con lalcolismo. Ma soprattutto, raccogliendo e inviando in Italia a più riprese armi, utensili, indumenti e decorazioni”. 

La contea del Minnesota intitolata a Beltrami

Queste le parole di Cesare Marino, curatore con Guido Chiesura del diario di Beltrami La scoperta delle sorgenti del Mississippi” (Biblioteca del Vascello), durante una memorabile visita alla collezione di Bergamo dieci anni fa, guidata da lui e organizzata da Italiani di Frontiera. Tra quei pezzi, un bellissimo tamburo decorato su due facce con la figura di un demone e un disco solare, così particolare dallesser stato scelto come simbolo delle Olimpiadi Invernali di Calgary nel 1988.

Il prezioso tamburo esposto al Museo di Storia Naturale di Bergamo (foto di Daniela Rota)

Da anni Italiani di Frontiera racconta la storia di Giacomo Costantino Beltrami, esempio di come saper cogliere in un mondo sconosciuto qualcosa che gli altri non vedono, grazie al proprio bagaglio culturale, come fece l’esploratore bergamasco con i nativi americani, che pure non potè comprendere a fondo.

Proprio Beltrami sarà al centro del prossimo spettacolo di Italiani di Frontiera, storie di italiani sulla frontiera di ieri, quella del West,  preziose per capire, oggi, l’importanza della nostra cultura per interpretare la Complessità di un mondo da scoprire (qui l’anticipazione su BergamoNews).

Nel video YouTube, una recente riflessione di Cesare Marino sul valore centrale che ispirò la vita dell’esploratore bergamasci: l’Amicizia. E sulla sua amarezza, nell’essersi sentito incompreso e aver visto svilito il valore della sua straordinaria impresa. Destino comune a tanti visionari e innovatori.

Con il suo libro su Beltrami e Cesare Marino, di passaggio dagli USA  nella sua casa nel Trevigiano (agosto 2023).