Jack Sarfatti, incontro con lo scienziato eccentrico che ha ispirato “Doc” di “Ritorno al Futuro”
Lo stralunato “Doc”, il dottor Emmet Brown di “Ritorno al Futuro” è ispirato proprio a lui, che negli anni Settanta è stato una figura di punta della scienza quantistica e contemporaneamente della controcultura californiana. Scienziato eccentrico, Jack Sarfatti classe 1939 vive ancora a San Francisco, dove Italiani di Frontiera lo ha incontrato nel corso di un recente viaggio.
Una chiacchierata preziosa, che viene pubblicata non a caso il 21 ottobre 2015, giorno in cui nel celebre film professore e studente protagonisti del film di Robert Zemekis del 1985 compiono il viaggio nel tempo.
Con i suoi studi, Sarfatti che in passato ha trascorso anche un periodo di studi a Trieste, al Centro Internazionale di Fisica Teorica Abdus Salam, per una ricerca sui mini buchi neri, ha fornito spunti ad altre pellicole imperniate su viaggi nel tempo, come “Terminator due: Il Giorno del Giudizio” e “L’Esercito delle Dodici Scimmie”.
Nel recente “Come gli hippie hanno salvato la fisica” (Castelvecchi), David Kaiser docente di Fisica all’MIT ha illustrato il ruolo di un gruppo eccentrico di scienziati degli anni Settanta che combinavano ricerca d’avanguardia agli esperimenti di misticismo orientale e telepatia, test di mobilità psichica attingendo dal subconscio, uso dell’LSD… percorrendo una nuova importante frontiera: quella della fisica quantistica. Si riunivano spesso in una stanza del Lawrence Berkeley National Laboratory, si chiamavano Fundamental Fisiks Group e il loro eccentrico leader era proprio Sarfatti.
“La teoria dei quanti rappresenta ancora oggi uno dei più eccitanti orizzonti della fisica. Eppure in pochi conoscono il grande contributo che a questa disciplina hanno dato gli eccessi del movimento New Age degli anni Settanta. Molte delle idee che sono alla base della fisica dei equanti, ebbero origine dalla frenetica controcultura di quegli anni, da un fecondo miscuglio di bong, viaggi con l’LSD, misticismo orientale, teorie del complotto ed entusiastiche fedi nell’Era dell’Acquario”, ha scritto Kaiser. Secondo il quale, sarebbero stati loro a recuperare in qualche modo quell’intreccio fra ricerca scientifica e tensioni filosofiche ed esistenziali che era stato naturale sino agli anni Venti per geni con Albert Einstein e Niels Bohr, ma era stato mortificato, piegando la ricerca alle esigenze belliche, con secondo conflitto mondiale e Guerra Fredda.
– Kaiser vi assegna un ruolo importante. Davvero negli anni Settanta avete dato una svolta alla fisica?
“E’ un libro storico quello di Kaiser, racconta la storia di come io e i miei amici abbiamo iniziato a parlare di Quantum Entanglement (correlazione quantistica) oggi un aspetto importante. Ma all’epoca quando ne parlavamo molte figure di spicco della fisica dicevano no, non è importante… oggi c’è un settore di miliardi di dollari che è uscito da quelli che furono i nostri sforzi di allora e il libro documenta tutto questo”.
– E com’è successo che Hollywood si sia ispirata a te per il personaggio di Doc in “Ritorno al Futuro”?
“Negli anni Settanta incontrai Eleaonor Coppola, moglie di Francis Ford Coppola, ad un seminario in cui ero stato incaricato di svolgere un aggiornamento sulle ultime novità della fisica. Ely aveva con sé una copia del mio libro Space-Time and Beyond scritto con Fred Wolfe e Bob Toben. Le portò me e Fred a casa sua alle tre di notte e Francis Ford Coppola scese dalla camera da letto molto contrariato dicendo: Non mi piace questa roba penso siano scemenze…” è così che io e Francis ci incontrammo e passai poi un bel po’ di tempo con lui e i suoi amici come George Lucas… una volta portai ad una festa, a casa di Francis, Uri Geller (controverso personaggio israeliano che sosteneva di possedere poteri psichici ndr), con me c’era pure Jacques Valèe, che divenne poi consulente tecnico per Incontri ravvicinati del terzo tipo (1977 Steven Spielberg ndr). Poiché il mio libro parlava di viaggi nello spazio, è stato così che è stato creato il personagio di Ritorno al Futuro. Credo che anche Eli Coppola abbia fatto un film sui viaggi nello spazio, era un tema che la intrigava molto”.
– I viaggi nel tempo sono il tema di uno dei più interessanti film di fantascienza degli ultimi anni, Interstellar di Christopher Nolan…
“La fisica in Interstellar è la migliore che ci sia stata nella fantascienza, perché è stata creata da Kip Thorne, fisico di prim’ordine del CalTech. L’ho incontrato la prima volta attorno al 1967… quando ho ho visto il fim sono rimasto impressionato anche dalla colonna sonora… forse un po’ confuso all’inizio ma di sicuro un bello sforzo e parla di quelo che è davvero la fisica”.
– Davvero ci sarà la possibilità di percorrere questi tunnel spaziotemporali?
“Non sono sicuro di esser d’accordo con l’uso di Kip Thorne della quinta dimensione per spiegare i suoi effetti. Penso ci sia un altro modo per arrivare ai wormholes (tunnel spazio-temporali) ma penso la questione centrale è che dischi volanti e fenomeni Ufo sono per me prove che forme di intelligenza (aliena ndr) visitano la Terra e l’hanno visitata per molto tempo, forse migliaia, milioni di anni ed hanno influenzato la nostra storia. Infatti penso che la Bibbia sia un libro di Ufo. Se pensi ai profeti, che hanno visioni e vedono le stesse cose in cielo…
– Un futuro che ha condizionato il passato?
“Io ho anche il sospetto che chi ci ha progettato… siamo stati noi stessi, provenienti dal futuro, con un viaggio nel tempo. E c’è uno degli amici di Kip Thorne, Igor Novikov, fisico russo, che ha scritto di questo anello del tempo”.
– Vuoi raccontare quali sono le tue radici italiane?
“Il padre di mio padre era cugino di Margherita Sarfatti, intellettuale molto conosciuta in Italia che sfortunatamente in qualche modo creò Benito Mussolini (Margherita Sarfatti 1880-1961 fu appassionata sostenitrice, collaboratrice e per lunghi anni amante di Mussolini ndr) … ma c’era pure un Sarfatti che fu medico personale di Papa Giulio II e professore di anatomia di Michelangelo…”