Un tocco made in Italy nel “robot sociale” in copertina su Time. Roberto Pieraccini presenta Jibo
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Dopo una lunga fase di preparazione, Jibo il piccolo “social robot” che risponde alle domande con senso dell’umorismo e sa persino ballare, a poche settimane dall’uscita sul mercato è finito sulla copertina di Time Magazine tra le migliori invenzioni del 2017.
A presentarlo in questa intervista è Roberto Pieraccini, incrociato a San Francisco e ritrovato poi a Milano, che oggi vive a Boston dopo un lungo periodo a Silicon Valley. Un video con immagini in esclusiva di Italiani di Frontiera, che aveva incontrato il robot quando ancora non era uscito dai laboratori di Redwood City.
Autore di “The Voice in the Machine: Building computers that Understand Speech” (2012), grande esperto di interazione vocale con le macchine, Roberto è Director of Advanced Conversational Technology dell’azienda fondata da Cyntia Brezeal di MIT Media Labs, che ha progettato il robot.
Con Roberto ci siamo rivisti a Milano dov’è stato speaker a Frontiers Conferences 2017, 23 settembre, nei giorni in cui venivano consegnati i primi esemplari del piccolo robot a clienti che lo avevano prenotato da tempo.
Per me Jibo ha un valore particolare… visto che anche se con grafia diversa, ha lo stesso nome di mio papà, Giovanni “Gibo” Bonzio, cronista per una vita a Mestre, che qualche anno fa gli ha intitolato una piazzetta in centro. Ed è stato divertente svelare lo scorso anno a Redwood City agli sviluppatori hi tech del robottino che in una città a due passi da Venezia c’è una corte che porta il nome della macchina che stavano ultimando…