Sperimentare la modernità, malgrado la dittatura. In mostra a Firenze l’arte italiana anni Trenta
Percorrere sentieri inediti e preparare la modernità, malgrado i limiti imposti da un regime totalitario.
Una vera sorpresa, la mostra Anni Trenta. Arti in Italia oltre il fascismo (sino al 27 gennaio, Firenze Palazzo Strozzi), ampia retrospettiva su arte, design e costume che hanno caratterizzato un Paese strettamente controllato dalla dittatura. Almeno fino al 1936 un panorama ricco e d’avanguardia, in grado di articolare forme e sperimentazioni artistiche diverse, come spiega nel video Antonello Negri, docente di Storia dell’Arte all’Università di MIlano, tra i curatori della mostra.
“Nell’Italia degli anni Trenta, durante il fascismo, si combatte una battaglia artistica di grande vivacità, che vedeva schierati tutti gli stili e tutte le tendenze, dal classicismo al futurismo, dall’espressionismo all’astrattismo, dall’arte monumentale alla pittura da salotto. La scena era arricchita e complicata dall’emergere del design e della comunicazione di massa con i manifesti, la radio, il cinema e i primi rotocalchi, che dalle “belle arti” raccolgono una quantità di idee e immagini trasmettendole al grande pubblico. Insomma, un laboratorio complicato e vitale, aperto alla scena internazionale, introduttivo alla nostra modernità”, spiega la nota di Palazzo Strozzi.
Una rassegna di pregio che esplorando il passato tocca almeno due dei temi cari a Italiani di Frontiera.
Il primo è il confronto con la modernità e la scena internazionale, che caratterizza le opere di artisti, alcuni dei quali di fama mondiale.
Il secondo è la capacità di “uscire dagli schemi”, in questo caso i limiti imposti da una dittatura rigorosissima, nel controllo della produzione culturale, una capacità che ha consentito per un lungo periodo a diversi artisti di esprimersi liberamente con opere d’avanguardia, protagonisti di tendenze e movimenti di portata internazionale, anche in un Paese oppresso da un regime totalitario.