Kim Polese, radici friulane: da Java alla sfida free software con SpikeSource

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Kim Polese

Padre italiano di Sacile (Pordenone), una carriera di prim’ordine a Silicon Valley con il successo straordinario di Java di cui a Sun Microsystems e’ stata product manager, Kim Polese affronta oggi una nuova sfida, come amministratore delegato di SpikeSource.
Il campo, quello del software open source per aziende, e’ una delle nuove frontiere dell’hi tech, dalle potenzialita’ ancora in gran parte da scoprire, dice Kim.

LE MIE RADICI – Mio padre italiano di Sacile (Pordenone) venne qui da bambino negli anni Trenta, mia madre e’ danese. Mi ritengo dunque il prodotto del miscuglio di culture della Bay Area. Lui e’ sempre stato concentrato sul lavorare sodo e far bene per la propria famiglia e penso avesse un’impronta imprenditoriale che credo di aver ereditato. La mamma ha viaggiato per tutto il mondo prima di arrivare a San Francisco anche lei con uno spirito determinato: non c’era nulla che potesse distogliere i miei se si mettevano in testa di realizzare una cosa.

L’ESPERIENZA JAVA – Ho lavorato per sette anni a Sun Microsystems ed ho avuto il privilegio di far parte della squadra che ha creato Java, di cui sono stata product manager.
La tecnologia Java e’ stata realizzata all’inizio degli anni Novanta grazie a degli sviluppatori davvero innovatori che hanno previsto un mondo del futuro in cui tutto sarebbe stato collegato, una rete. E all’epoca questa era una visione che appariva davvero lontana… loro sapevano che avevamo bisogno di un software di una piattaforma operativa, un linguaggio capace di adattarsi ad un mondo collegato in rete. Cosi’ hanno creato Java, che abbiamo lanciato nel 1995 e penso sia stato perfettamente sincronizzato ai bisogni che stavano crescendo nel mercato in quel momento. E’ stato immediatamente un grosso successo, per come e’ stato adottato dalla comunita’ di sviluppatori, un’innovazione straordinaria nella realizzazione di applicazioni consapevoli della Rete, capaci di trarre vantaggio dalle potenzialita’ d Internet. Nel 1995 dopo il lancio di Java ho lasciato Sun con altri colleghi del team di Java per fondare Marimba, per contribuire a potenziare la diffusione di Java nel mondo delle imprese.

SPIKESOURCE E IL SOFTWARE LIBERO – Oggi sono amministratore delegato di una societa’ chiamata SpikeSource che fornisce software open source e di altro genere ad un ampio mercato aziendale. Quel che facciamo sono test e certificazioni automatiche che risolvono molti dei principali problemi nel rendere rapidamente individuabili e utilizzabili i software affidabili. Abbiamo una partnership con Intel e stiamo creando il piu’ ampio mercato mondiale nella certificazione dei software. Stiamo scoprendo che un sacco di prodotti interessanti hanno bisogno di trovare la strada verso un vasto pubblico e contemporaneamente di essere considerati affidabili. E la nostra alleanza con Intel e’ in grado di soddisfare questa esigenza.
E’ stato bello creare questa societa’, abbiamo un centinaio di persone la meta’ qui in Silicon Valley, l’altra meta’ in India.

Il mercato del software sta andando incontro ad una straordinaria innovazione, rappresentata principalmente dal software open source, cioe’ realizzato da sviluppatori che realizzano delle applicazioni e le mettono a disposizione gratuitamente su Internet spesso rendendo pubblico il codice fonte che consente di modificarle. Quel che e’ stato fatto sta accelerando il ciclo dell’innovazione ed il software procede molto velocemente perche’ ci sono sempre piu’ persone che lo sviluppano e migliorano e il software open source viene adottato in modi estremamente seri dal mondo delle aziende. E quel che e’ eclatante e’ che sta creando prodotti molto migliori, meno cari, inducendo una grande quantita’ di cambiamenti nella tecnologia perche’ il software e’ dappertutto, sempre piu’ in ogni prodotti che usiamo nella vita quotidiana. E’ una rivoluzione e la sfida nel mercato del software open source e’ che molti utenti o clienti del mondo aziendale non sempre sanno quale software utilizzare, se e’ stato testato e certificato per funzionare con gli altri software che usano e risolvere questo problema su larga scala e’ quel che fa SpikeSource abbiamo davvero l’occasione di partecipare a questa incredibile corsa all’innovazione.

DONNA MANGER – Mi chiedono spesso come sia essere una donna nel mondo imprenditoriale hi tech e a dire il vero non ci penso troppo: sono cosi’ concentrata sul mio obbiettivo nel fondare una societa’ e non ho mai considerato un ostacolo essere una donna, credo perche’ il mondo di Silicon Valley in particolare e’ meritocratico e vieni valutato per quel che realizzi, per le tue idee e per come sai trasformare le tue idee in qualcosa che abbia davvero valore per la gente e non importa quanto giovane o vecchio sei, se sei maschio o femmina e com’e’ il tuo aspetto. Se sei capace di farlo avrai successo, Questa e’ davvero l’esperienza che ho avuto.
C’e’ stata una generazione di donne che mi ha preceduto e che sono state pioniere del settore lavorando in societa’ come Sun Microsystems Hp e altre, che forse hanno dovuto affrontare sfide piu’ impegnative, dieci o quindici anni prima di me. Ma penso che in genere quando parlo con donne, sono cosi’ concentrate su cosa stanno creando le societa’ che stanno fondando o i gruppi con cui lavorano che questo non e’ un ostacolo…
Personalmente credo che abbiamo bisogno di piu’ donne in ruoli di leadership a Silicon Valley e credo che il modo per realizzarlo sia di incoraggiare le ragazze a farsi coinvolgere sin da giovanissime dalla scienza e dalla tecnologia. Mi piacerebbe veder una nuova tendenza ovunque e molte piu’ ragazze abbracciare la scienza e le tecnologie. Penso che la societa’ trarrebbe giovamento dall’avere a disposizione sempre piu’ menti brillanti e creative.

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