Amadeo Peter Giannini, spirito di servizio per una rivoluzione chiamata Bank of America

Amadeo Peter Giannini

Amadeo Peter Giannini

Aprile 1906. Un italiano, tra le pochissime star mondiali dell’epoca, canta per le strade di San Francisco. Un altro italiano recupera un sacco scavando tra le macerie e lo porta al sicuro su un carretto, nascosto da verdure.

La star e’ Enrico Caruso, tenore napoletano di immensa popolarita’. Canta per strada per incoraggiare superstiti e soccorritori, dopo che un terribile terremoto ed un incendio hanno devastato la citta’.
L’uomo che scava è Amadeo Peter Giannini, in quel sacco ci sono due milioni di dollari in oro, le riserve della Bank of Italy da lui fondata due anni prima a San Francisco. Che non sarebbe risorta così senza di lui, autentico rivoluzionario del mondo bancario. (nel video Market Street prima e dopo il terremoto del 19 aprile 1906)

Pochi giorni dopo, ai colleghi banchieri radunati sul molo della citta’ distrutta, intenzionati a non riaprire le loro banche crollate sino a novembre, Giannini dice senza mezzi termini: “A novembre non troverete nessuna citta’ che voglia essere ricostruita“.
Con quel sacco d’oro, e un ottimo fiuto nel marketing, sul molo piazza un bancone fatto di un tavolaccio appoggiato a due barili. E un cartello, che promette credito a tutti. Dando il via alla ricostruzione di San Francisco e ad un modo completamente diverso di fare il banchiere.

Nato a San Josè nel 1870 da genitori dell’entroterra ligure giunti in California sulla scia della corsa all’oro, Giannini aveva iniziato l’attività di banchiere fondando nel 1904 la Bank of Italy, come clienti piccoli artigiani e commercianti di origine italiana, che non trovavano nessun’altra banca disposta a far loro credito.
Il terremoto diventa per Giannini una straordinaria opportunità. Mentre gli altri banchieri tentennano, lui offre da subito crediti per la ricostruzione a tutti, aprendosi cosi’ all’esterno della comunità italiana. E dando fiducia alla gente semplice e intraprendente, crediti “on a face and a signature” (ad un volto ed una firma), in un’epoca in cui si prestavano soldi solo a chi gia’ ne aveva.
Mutui per la casa, prestiti per comprare un’auto sono oggi consuetudine. Prima di Giannini non esistevano. “Il credito al consumo ha un grosso debito nei confronti di uno… che rifiutava di dire no”, ha scritto la rivista Time nel 1998, inserendo Giannini fra i cento “Giganti” che hanno forgiato gli Stati Uniti.

 Giannini sulla copertina di Time

Giannini sulla copertina di Time

DAL TERREMOTO A HOLLYWOOD – Dopo la ricostruzione di San Francisco, Giannini finanzia la nascita del settore vinicolo e le tante aziende agricole, in buona parte di immigrati italiani, che sorgono a sud della citta’, in quella che oggi e’ Silicon Valley. Nel 1919 fonda la Banca d’America e d’Italia, che nel 1927 diventa Bank of America. Nel frattempo, investe a Hollywood prima che la Mecca del Cinema diventi una miniera d’oro. Nel 1923 crea una divisione apposita che aiuterà Mary Pickford, Charlie Chaplin, Douglas Fairbanks e D. W. Griffith a fondare United Artists. E quando Walt Disney e’ in difficolta’ nella realizzazione di Biancaneve e i Sette Nani, con un budget sforato di due milioni di dollari, a risolvere la situazione e’ Giannini. Che a Hollywood stabilisce un legame particolare di amicizia e affari col regista Frank Capra.
Nel 1930 Giannini si trasferisce in Europa, dopo aver trasformato la sua banca in una holding finanziaria, TransAmerica Corp, cedendone il timone. Ma capisce che durante la Grande Crisi del 1929 i suoi principi non sono stati rispettati. Allora torna e nel 1932 riprende il controllo in un’aspra contesa, dopo aver conquistato la fiducia e il voto dei piccoli risparmiatori. Nel frattempo trova anche il modo di finanziare la costruzione del Golden Gate Bridge.

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SILICON VALLEY E PIANO MARSHALL – E’ ancora lui a finanziare i primi passi di William Hewlett ed Henry Packard, che nel garage di Palo Alto considerato luogo di nascita di Silicon Valley gettano le basi di HP, lavorando ad un oscilloscopio utilizzato per la sincronizzazione del film di Disney Fantasia.

E’ lui che dopo la guerra agevola gli aiuti all’Italia del Piano Marshall, con prestiti senza interesse.
Quando muore, nel 1949 a 79 anni, la sua Bank of America è diventata la prima al mondo. Avrebbe potuto essere miliardario, il suo patrimonio viene invece valutato meno di 500mila dollari.
Per anni non aveva voluto stipendio. E quando si era ritrovato a sorpresa una gratifica da un milione e mezzo, l’aveva girata subito alla University of California.

“La smania di danaro è  una brutta cosa. Non ho mai avuto quel problema”, disse una volta lui, che a sette anni aveva visto uccidere il padre, dopo un litigio per un dollaro.
“A.P Giannini fondò la Bank of Italy a San Francisco nel 1904 per ‘servire le necessita’ degli altri, unico business legittimo oggi nel mondo’. La sua devozione a questa lungimirante filosofia rivoluziono’ il volto dell’attivita’ bancaria e lui visse per vedere la sua ‘banca per gli amici semplici’ diventare Bank of America. La più grande banca del mondo”, dice una scritta all’ingresso del grattacielo Bank of America a San Francisco.
Alla sua filosofia di servizio per tutti, sono dedicati questo edificio e tutte le persone che hanno lavorato per la banca che lui ha ispirato“.

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2 Comments

  • Paolo on 12 Maggio 2009

    Giannini ha origini da Favale di Malvaro, entroterra ligure di Chiavari, paese bellissimo ma povero (di agricoltura e risorse ancor oggi)…quante storie da quella valle, la Val Fontanabuona che ha invaso il mondo con la sua ardesia ..quella dei tavoli da biliardo. Un’altra in particolare da Lorsica , a pochi chilometri da Favale, un villaggio noto nel mondo per i magnifici damaschi artigianali che sono in tutte le regge ancor oggi. Da Lorsica vengono gli antenati ( i Benedetti) di un altro grande di Silicon Valley, Paul Otellini, Ceo di Intel…strane storie di povertà e creatività dall’entroterra italiano al cuore del mondo!

  • Decoratrice Italiana on 15 Maggio 2009

    Dunque Mister Giannini non sarebbe comparso in nessuna classifica degli uomini più ricchi? Sono fiera che venga considerato un gigante…rispetto al nano che ci ritroviamo in cima alle nostre classifiche e ai nostri sondaggi!

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